Insetto stecco

L'insetto stecco appartiene all'ordine dei fasmoidei, di cui fanno parte anche insetto foglia e molti altri insetti la cui difesa principale è il mimetismo.
Questo insetto è diffuso più o meno in tutto il mondo, infatti esistono innumerevoli razze. In Europa, per esempio, è presente nel mediterraneo nord-occidentale (Spagna, Francia meridionale e Italia), ma è anche presente in Giappone, Stati Uniti e in altri luoghi tropicali.

DESCRIZIONE FISICA

L'insetto stecco, come preannuncia il nome, è un insetto la cui difesa principale è il mimetismo, infatti di giorno resta sui rami delle piante fingendo di essere un ramo anch'esso, delle volte allunga le zampe anteriori oppure ondeggia simulando lo spostamento del vento per migliorare il suo mimetismo. Di notte, invece, è più attivo quindi si sposta e mangia le foglie della pianta.
Oltre alla carta del mimetismo quando si sente minacciato cade a terra irrigidito e fingendosi morto, cerca di scoraggiare l'aggressore facendogli pensare che sia un ramoscello caduto a terra.
Questo insetto raggiunge lunghezze considerevoli, basti pensare che il record dell'insetto stecco più lungo ritrovato in Cina nel 2014 è di circa 64 cm. Comunque quello europeo raggiunge le dimensioni di 12 cm per le femmina, invece 6 cm per i maschi.
L'insetto stecco europeo è attero, cioè non ha le ali a differenza di alcune sottofamiglie che invece ce le hanno.

ALIMENTAZIONE

L'alimentazione degli insetti stecco prevede principalmente foglie di rovo e rosa, ma può anche cibarsi delle foglie di lampone, mora, melo e nocciolo. 
Quando si decide di allevarli è molto importante verificare che le foglie siano ben pulite, senza sostanze che potrebbero intossicare gli insetti.

RIPRODUZIONE

L'insetto stecco depone le uova sul terreno spargendoli come semi. La neanide, che dovrebbe nascere dopo alcuni giorni, sarà lunga circa 3-4 cm, sottile quasi come un capello e di colore tendente al
marrone con sfumature di rosso, colore che dovrebbe ricordare la formica legionaria permettendo all'insetto maggiori possibilità di sopravvivenza.
Questo insetto si può riprodurre in due modi differenti per partenogenesi e per riproduzione sessuata.
  • La prima è la capacità delle uova non fecondate di dare origine a delle neanidi e viene utilizzata quando la femmina non trovando un maschio con cui accoppiarsi, depone lo stesso le uova senza la fecondazione da parte del partner di sesso opposto. Questa tipologia di riproduzione crea praticamente dei cloni della femmina di insetto stecco, quindi il nascituro ha solo il corredo genetico di un solo genitore.
  • La seconda riproduzione è quella comune alla maggior parte degli esseri viventi, dove prevede la fecondazione degli ovuli da cui si svilupperà l'embrione e successivamente la neanide di insetto stecco. La riproduzione sessuata ha molti vantaggi rispetto a quella partenogenetica, primo fra tutti l'adattamento migliore all'ambiente con possibilità di mutazioni, dovuto dal fatto che i corredi genetici dei genitori si mescolano fra loro creandone uno nuovo con proprie caratteristiche, al contrario della partenogenesi che produce dei cloni dell'individuo adulto.

NELL'ORTO

Nell'orto questo insetto non è particolarmente problematico perché la pianta più colpita è il rovo, quindi l'insetto stecco porta un vantaggio per il controllo dei rovi. In caso contrario è consigliato rimuoverli prima che riescano a riprodursi evitando così una infestazione che porterebbe alla distruzione del raccolto, dato che un solo esemplare può dare alla luce innumerevoli insetti.
Per prevenire un'infestazione si potrebbe smuovere il terreno ogni due o tre giorni, così che le uova vadano sottoterra e vengano mangiate dagli organismi terricoli oppure, dopo la schiusa delle uova, l'insetto appena nato non riesca più a uscire dal terreno. Comunque basterebbe prendere l'insetto adulto e spostarlo in un luogo con dei rovi e il problema si risolverebbe con molta più facilità.

ALLEVAMENTO

L'allevamento di questi insetti è piuttosto facile, basta equipaggiarsi di una teca e porvi all'interno uno o più rami appartenenti a una pianta di cui si cibano. Il ramo dovrà poi essere fornito di una fonte idrica per far si che duri più a lungo (poco più di una settimana) anche se la sua durata può cambiare in base a quanti esemplari si allevano nella stessa teca.
Per facilitare il cambio di cibo dei nostri piccoli amici si può aggiungere all'interno della teca una ramo per far si che stiamo aggrappati ad esso piuttosto che al ramo di cui si cibano.
Dare da bere agli insetti è molto semplice anch'esso, basta munirsi di uno spruzzino che si può riciclare da un profumo, dopo di che almeno una volta al giorno bisogna nebulizzare tutto l'ambiente per far si che gli insetti riescano a bere e per mantenere l'umidità all'interno intorno al 50-70%.
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